Home Economia Anche Bergamo pensa a una sua moneta complementare

Anche Bergamo pensa a una sua moneta complementare

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 Anche la città di Bergamo aspira alla sua moneta complementare: in parallelo all’iniziativa del Nido, la moneta complementare dell’Aquila, proprio domani a Palazzo Frizzoni, sede del comune orobico, si terranno dei lavori dedicati all’economia e all’ambito valutario. La mattinata, infatti, sarà dedicata al tema del credito, della produzione e dell’occupazione a Bergamo dopo il 2008, mentre nella seconda parte vi sarà spazio per un altro dibattito molto interessante, il cui titolo è “La moneta complementare, uno strumento per rivitalizzare l’economia del territorio“.

Gli interventi saranno di rilievo, con Massimo Amato dell’Università Bocconi e la presenza di rappresentanti di Cgil Bergamo, della LegaCoop Lombardia, della Confindustria locale e di Imprese e Territorio. Di cosa si discuterà nello specifico? Anzitutto, si cercherà di capire quanto sia utile affrontare una crisi del denaro circolante con una valuta di questo tipo. Di conseguenza, ogni possibile vantaggio del sistema sarà esaminato: ad esempio, i criteri relativi all’emissione, il controllo della circolazione, ma anche e soprattutto il rapporto che si dovrebbe instaurare tra la moneta in questione e l’euro. L’idea di base è quella di dar vita a una camera di compensazione, in cui le aziende abbiano l’opportunità di perfezionare i loro scambi senza l’utilizzo della divisa ufficiale, ma soltanto registrando i crediti e i debiti in moneta complementare.

L’iniziativa più probabile, comunque, non prevede la conversione tra la realtà monetaria parallela e l’euro, altrimenti si darebbe adito a pericolose sostituzioni o concorrenze, eliminando i vantaggi potenziali. Ci sono tanti quesiti a cui si cercherà di dare risposta domani, in primis i vantaggi stessi per il territorio, i risparmi in termini di costi di approvvigionamento di denaro e gli aspetti positivi per il sistema bancario. Nel corso dell’incontro si parlerà del caso della Banca Wir di Lugano, con un focus dedicato alla correlazione che esiste tra il rallentamento dei franchi svizzeri circolanti e l’aumento di quelli Wir.