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Euro/Dollaro stringe il range

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 Euro/Dollaro comprime nuovamente il range di interesse in questi ultimi giorni del 2011, come del resto era stato previsto. Tutti gli anni succedono bene o male le stesse cose in questo periodo, ed il 2011 per quanto è stato “anomalo” non fa’ eccezione sotto questo punto di vista. La compressione su Eur/Usd è comunque molto più evidente rispetto agli Azionari Europei, ed il motivo è estremamente semplice; il cross sta scontando la tensione generale a livello globale, visto che tratta il rapporto tra le due valute principali su cui al momento si basa l’economia mondiale. Mentre il Dollaro sta recuperando terreno a fatica, l’Euro perde credibilità e rischia di diventare non la seconda ma la terza moneta per importanza. 

Dicevamo del Dollaro USA e del recupero che a fatica sta tentando non solo sull’Euro ma su tutto il globo, visto che dopo la crisi del 2008 la credibilità della moneta degli Stati Uniti è scesa vertiginosamente. La strada è ancora lunga anche solo per raggiungere la parità con l’Euro, e le conseguenze ancora tutte da vedere, ma salvo imprevisti ed indipendentemente da quello che vedremo sull’azionario questa è la direzione da seguire nei prossimi mesi con un target di breve posizionato a 1.28 in favore al momento del Dollaro USA.

Nel brevissimo periodo l’uscita dal range di interesse che è stato definito sul grafico orario (compreso tra 1.3080 e 1.3050) non darà alcuna certezza sul proseguo del movimento ed il reverse che eventualmente potrebbe scattare se il mercato andasse contro la prima violazione sarebbe oneroso. Meglio aspettare per operare nel brevissimo il ritorno dei volumi mentre se si intende seguire una direzione nel lungo è il momento buono per prendere il mercato seguendo un “pac” ed accumulando posizioni in portafoglio di piccola entità con stop molto larghi.

In ogni caso la perdita di 1.3000 darà un forte segnale negativo da seguire nel lungo periodo, ma si parla già del 2012 visto che difficilmente lo vedremo raggiunto nei prossimi giorni con questa volatilità relativa.