Anche la banca britannica Barclays ha voluto dire la sua su uno dei principali cambi valutari a livello internazionale, quello tra euro e dollaro: le previsioni del gruppo in questione sono state migliorate in maniera evidente a favore della moneta comunitaria e a sfavore di quella verde, visto che le ultime misure delle banche centrali hanno agevolato l’apprezzamento della prima nei confronti della seconda. La nuova recessione dell’Ue è un dato di fatto, ma Barclays ha preso spunto da altre informazioni. In particolare, l’istituto di credito di Londra si attende un euro a quota 1,35 dollari entro la fine di quest’anno, mentre le stime precedenti erano decisamente più basse (1,20 dollari per la precisione).
Probabilmente, i ribassi settimanali del dollaro di qualche giorno fa hanno convinto gli analisti che qualcosa sta cambiando da questo punto di vista, tanto è vero che Barclays ha provveduto a migliorare anche le previsioni a sei mesi della valuta europea, con la quotazione ufficiale passata da 1,17 a 1,28 dollari. È comunque significato come queste stesse proiezioni abbiano subito le prime modifiche in concomitanza con l’annuncio della Federal Reserve di avviare il terzo round di acquisti di assets appena due settimane fa.
Come hanno spiegato alcuni addetti di Barclays, l’ennesimo quantitative easing della Fed li ha convinti a cambiare idea a tal proposito, dato che il mantenimento degli acquisti di titoli di Stato non può che avere come conseguenza la vendita di dollari. Al contrario, le scelte della Banca Centrale Europea sono state di un altro tipo: in particolare, il programma relativo ai titoli di Stato è volto a rendere la politica monetaria più efficace ed efficiente, una mossa che sta riservando effetti benefici alla divisa delle diciassette nazioni europee. Intanto, il dollaro si è indebolito di 0,2 punti percentuali nei confronti dell’euro e l’ultima quotazione di ieri era pari a 1,2912.
