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Tassi invariati, Draghi congela i mercati

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 La Germania ha vietato a Draghi di tagliare i tassi e l’unica cosa che può fare è riproporre la “solita minestra”; politiche monetarie invariate, Grecia in default controllato e Spagna sull’orlo del precipizio nonostante i titoli di Stato vanno a ruba. La risposta degli investitori non è stata chiara fin da subito, ma ora non ci sono più dubbi; le politiche conservative di Draghi e la sottomissione alla Germania, oltre che la mancata presa di posizione di fronte al rischio Spagna, hanno costretto a chiudere le posizioni al rialzo negando la fiducia nel breve termine. Gli investitori confidano in un cambio di direzione netto ed in provvedimenti seri, dato che da più fonti si è sempre sentito dire che l’Europa ha i requisiti per la ripresa ma questa tarda ad arrivare a causa di un esecutivo poco presente e troppo subordinato agli interessi della Germania.

Se durante la mattinata non ci è riuscita la Spagna ad affondare i mercati, dopo che con un’emissione sopra le aspettative ha visto l’aumento dei tassi che nei bond più brevi è praticamente raddoppiato, ci pensa la BCE ad invertire la tendenza di recupero dando seguito al crollo di ieri ed avviando gli indici Europei verso una chiusura di ottava all’insegna del “rosso”.

LA CRISI ECONOMICA SPAGNOLA

Le previsioni per domani vedono sul FTSE-Mib un’apertura in ribasso, ma solo un close giornaliero sotto a 14000 punti avrà un vero e proprio risvolto negativo di medio termine; fintanto chè le contrattazioni si svolgeranno al di sopra di questo livello estremo di supporto le previsioni convergono ancora per una tenuta dei mercati, sopratutto sul FTSE-Mib dove il rialzo è supportato dal buon andamento dei conti pubblici (a discapito dei cittadini) ma anche dal riacquisto della fiducia sui titoli di Stato.

PIAZZA AFFARI CROLLA A -2.2% CONTAGIATA DA CRISI SPAGNA